Il tanto atteso piano nazionale sulle emissioni di gas serra della Cina ha finalmente visto la luce, ma vede pochi progressi rispetto alle ambizioni precedentemente dichiarate da Pechino sui suoi progetti di riduzione del carbonio. Secondo il contributo determinato a livello nazionale (NDC) presentato alle Nazioni Unite, le emissioni dovrebbero raggiungere il picco entro il 2030 ed essere ridotte a zero tre decenni dopo. Questo, secondo gli esperti, è ampiamente considerato troppo tardi per garantire che il mondo limiti il riscaldamento globale a 1,5 C sopra i livelli preindustriali, che è l’obiettivo chiave dei colloqui della Cop26 di Glasgow.
Nel frattempo la Cina si ritrova nel bel mezzo di una forte crisi energetica, dovuta a una carenza di gas naturale e carbone per cui diverse fabbriche hanno chiuso i battenti lasciando molte case in diverse parti del paese senza energia. Ma non è finita, dicono gli analisti, perché questo potrebbe scatenare una crisi globale su tutta la catena di approvvigionamento.
Lunedì 1 novembre alle 11 a “Radio3Mondo” Luigi Spinola ne parlerà con Giada Messetti, sinologa, autrice del libro “Nella testa del dragone: identità e ambizioni della Nuova Cina”.
Nel frattempo la Cina si ritrova nel bel mezzo di una forte crisi energetica, dovuta a una carenza di gas naturale e carbone per cui diverse fabbriche hanno chiuso i battenti lasciando molte case in diverse parti del paese senza energia. Ma non è finita, dicono gli analisti, perché questo potrebbe scatenare una crisi globale su tutta la catena di approvvigionamento.
Lunedì 1 novembre alle 11 a “Radio3Mondo” Luigi Spinola ne parlerà con Giada Messetti, sinologa, autrice del libro “Nella testa del dragone: identità e ambizioni della Nuova Cina”.
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