La puntata di Rai3 per Enzo Biagi di oggi, alle 13.00, è dedicata al Nuovo Millennio. “Meno quattro: viaggio verso il duemila”, girato tra il 1995 e 1996, è l’esempio più calzante del lavoro del grande giornalista. Cercando risposte alla domanda “Che mondo ci attende nel nuovo millennio?”, il quadro che uscì dall’inchiesta fu inquietante: la pace in Medioriente un miraggio; la grande migrazione sempre costante; l’ambiente e il clima mai una priorità; infine la paura padrona dell’uomo.
Sono passati 25 anni da quel programma e possiamo affermare che la storia non insegna. Un esempio: la peste dell’anno 1000 nel racconto di Biagi fu sostituita dall’Aids e dalle nuove epidemie come l’Ebola.
Oggi, come allora, l’infezione è ancora al primo posto come causa di morte. Nella puntata si percorrono alcune tappe del suo lavoro. Il primo reportage, “All’Est qualcosa di nuovo”, venne realizzato tra Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia, dove la Cortina di ferro che divise l’Europa in due zone, durò per ben quarant’anni. La fine iniziò nel 1989 con la caduta del comunismo in Ungheria e del Muro di Berlino. Dall’Europa Biagi passò all’America con “Mississippi: romanzo di un fiume” e “Io ricordo Kennedy”.
Poi nel 1965 ancora nel Vecchio Continente, in Germania, con “Jugend”, un’inchiesta tra i giovani tedeschi per capire, a vent’anni dalla fine della guerra, che cosa sapevano di ciò che era accaduto durante il nazismo. Ne emerse che la storia della Seconda Guerra Mondiale in Germania era piena di distorsioni, reticenze e omissioni; si taceva sulle ribellioni dei francesi, degli olandesi, sui partigiani di Tito. La strage di Marzabotto: silenzio assoluto. Infine, per il programma “Questo secolo: 1943 e dintorni”, Biagi intervistò Il Generale Hans Baur, il devoto pilota di Hitler, che gli raccontò le ultime ore del Fuhrer e cosa accadde alla famiglia Goebbels all’interno del bunker.
Il programma Rai3 per Enzo Biagi: le grandi interviste è realizzato da Rai3 con la collaborazione della Sede Rai dell’Emilia-Romagna.
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