Stasera in tv appuntamento con i terremoti a “Sapiens files”

La prevenzione nella costruzione di edifici

Stasera in TV: "Sapiens Files - un solo pianeta". A Capena, al sito Lucus Feroniae
Tozzi e le sue incursioni nel passato, nel presente, nel futuro della vita dei Sapiens proseguono con “Sapiens files“, una produzione Rai Cultura, in onda sabato 28 giugno alle 20.30 su Rai 3. Come mai un terremoto potente come quello de L’Aquila provoca morti e danni inestimabili da noi e nessun effetto in Giappone o in Nuova Zelanda? Perché non si può saltare la fase dei “container” e ci vogliono 15 anni di media per ricostruire? E come mai l’Italia non è all’avanguardia nella prevenzione del rischio sismico? I terremoti si possono prevedere? Questi sono alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà questa puntata intitolata “Terremoti, disastri annunciati?”.
Era il 6 aprile del 2009 quando, alle 3:32 del mattino, un terremoto di magnitudo 6.3 sulla scala Richter si abbatte su L’Aquila e il suo hinterland causando 309 vittime, migliaia di feriti, macerie e desolazione. Le immagini delle case crollate, degli ospedali evacuati, degli studenti sepolti sotto le macerie della Casa dello Studente fanno il giro del mondo. Ma dopo l’emergenza, ha fatto subito riflettere una circostanza: a determinare gli effetti reali di un sisma concorrono anche fattori umani come la densità abitativa e la qualità delle costruzioni. E in Italia, territorio a rischio terremoti, gran parte del patrimonio edilizio è stato costruito senza criteri antisismici o secondo misure di prevenzione insufficienti o male applicate. A 16 anni dal disastro, la puntata torna a L’Aquila, nei luoghi più violentemente colpiti dal sisma. Come il Palazzo del Governo, ancora in fase di restauro e il Duomo, già colpito da diversi terremoti in passato, quello precedente nel 1703, eppure gravemente danneggiato anche nel 2009. Un esempio opposto a quello del Giappone, paese notoriamente esposto a forti terremoti, anche superiori a quello dell’Aquila e molto più frequenti, ma dove, grazie a imponenti misure di prevenzione, il rischio è fortemente ridotto.

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