La prevenzione nella costruzione di edifici

Era il 6 aprile del 2009 quando, alle 3:32 del mattino, un terremoto di magnitudo 6.3 sulla scala Richter si abbatte su L’Aquila e il suo hinterland causando 309 vittime, migliaia di feriti, macerie e desolazione. Le immagini delle case crollate, degli ospedali evacuati, degli studenti sepolti sotto le macerie della Casa dello Studente fanno il giro del mondo. Ma dopo l’emergenza, ha fatto subito riflettere una circostanza: a determinare gli effetti reali di un sisma concorrono anche fattori umani come la densità abitativa e la qualità delle costruzioni. E in Italia, territorio a rischio terremoti, gran parte del patrimonio edilizio è stato costruito senza criteri antisismici o secondo misure di prevenzione insufficienti o male applicate. A 16 anni dal disastro, la puntata torna a L’Aquila, nei luoghi più violentemente colpiti dal sisma. Come il Palazzo del Governo, ancora in fase di restauro e il Duomo, già colpito da diversi terremoti in passato, quello precedente nel 1703, eppure gravemente danneggiato anche nel 2009. Un esempio opposto a quello del Giappone, paese notoriamente esposto a forti terremoti, anche superiori a quello dell’Aquila e molto più frequenti, ma dove, grazie a imponenti misure di prevenzione, il rischio è fortemente ridotto.
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