Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma
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Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma

Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma Stasera in TV: Cronache dal Rinascimento. Il sacco di RomaIl 6 maggio 1527, Roma si sveglia in una mattina buia e nebbiosa con la pioggia che cade incessante. È l’inizio di un evento storico fondamentale: il sacco di Roma da parte delle truppe dell’imperatore Carlo V. Questo tragico episodio è al centro del secondo episodio di “Cronache dal Rinascimento“, la serie di programmi di Rai Cultura condotta da Cristoforo Gorno, in onda il lunedì 25 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

Mentre la nebbia avvolge la città eterna, i lanzichenecchi scendono dal Gianicolo e si dirigono verso Porta Santo Spirito, dove si scontrano con la resistenza improvvisata della milizia romana organizzata dal papa. Nel frattempo, i soldati spagnoli e italiani avanzano indisturbati verso Porta Cavalleggeri, mentre i cannoni di Castel Sant’Angelo rimangono silenti a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

Il comandante delle truppe imperiali, Carlo di Borbone, tenta un assalto al Torrione con una scala, ma viene colpito da un colpo sparato dalle mura vaticane, nascoste nella nebbia, e muore. Tra i difensori coraggiosi c’è anche il celebre orafo e scultore Benvenuto Cellini.

Le truppe imperiali sfondano le mura di Roma, invadono Borgo e raggiungono piazza San Pietro, dove prima colpiscono duramente le guardie svizzere pontificie e poi si abbandonano a saccheggi e violenze nei confronti dei fuggiaschi che cercano rifugio nella basilica ancora in costruzione.

Con le truppe nemiche ormai alle porte delle sue stanze, il papa Clemente VII è costretto a fuggire attraverso il Passetto, un passaggio sopraelevato e fortificato che collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo. La nebbia comincia a diradarsi e i cannoni del papa iniziano a sparare, ma è troppo tardi per impedire il sacco di Roma.

L’assedio e il sacco della città santa durano otto giorni, lasciando dietro di sé un triste bilancio di morti, distruzioni, violenze sessuali, saccheggi e sacrilegi. L’esercito invasore lascerà Roma solo nel febbraio del 1528, ma le cicatrici di quei giorni oscuri rimarranno per molto tempo nell’annale della storia.

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