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Stasera in tv il grande Teatro firmato da C.E.Gadda

“Il Guerriero, l’Amazzone e lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo” di Carlo Emilio Gadda

Stasera in tv il grande Teatro firmato da C.E.Gadda

Era venerdì 5 dicembre 1958 quando il Terzo Programma della Radio trasmise, per la prima volta, un inedito piccolo gioiello di satira politico-culturale: “Il Guerriero, l’Amazzone e lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo” di Carlo Emilio Gadda. A sessantacinque anni di distanza da quella trasmissione e a conclusione dell’anno in cui si celebra il doppio anniversario di Carlo Emilio Gadda – 130 anni dalla nascita e 50 dalla morte – iI 28 dicembre alle 22.30 Rai Radio3 manderà in onda la registrazione della versione teatrale che ha debuttato in prima nazionale il 9 dicembre 2023 prodotta dal Teatro Due di Parma, interpretata da Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi con la regia di Giacomo Giuntini.

Lo spassoso radiodramma – un unicum all’interno della produzione letteraria dell’autore – si scaglia contro l’esibizionismo narcisistico di una cultura ufficiale italiota vacua e asservita all’ordine costituito: Napoleone è stato un eroe salvifico, il “Bonaparte liberatore”, o il “Nano” esaltato despota? Foscolo il vate della Patria o il “Basettone-Moralone” cantore di sciocche vuotaggini? Gadda indicava così, ai suoi contemporanei, quanto la nuova Italia nata dal dopoguerra fosse ormai definitivamente lontana da tutta la retorica del “ventennio” e dalle pose vanagloriose e superomistiche dei dittatori e dei loro cantori. A tutto questo Gadda oppone il suo raffinato gusto letterario, costantemente venato di una profonda ironia.

Appuntamento da non perdere con un inedito, un testo ritrovato e rimesso in scena con la produzione di uno dei teatri più attenti non solo alle novità ma a quanto di bello e buono c’è stato nel nostro grande passato teatrale, radiofonico e televisivo. Con la regia di Giacomo Giuntini e tre interpreti d’eccezione, una prova quasi sconosciuta dell’autore de “Il Pasticciaccio brutto”, geniale compositore di una lingua tuttora piena di echi originalissimi.

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