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Stasera in tv “Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia”

Una miniserie sull’eroe del Risorgimento, autore dell’Inno nazionale

Stasera in tv "Mameli. Il ragazzo che sognò l'Italia"

La miniserie evento “Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia” – in onda in due serate, lunedì 12 e martedì 13 febbraio su Rai 1 (e su RaiPlay, da lunedì sera tutti gli episodi disponibili in box set) – racconta una storia poco conosciuta, ma straordinaria: la vita di Goffredo Mameli, poeta, eroe del Risorgimento e autore del “Canto degli Italiani”, diventato poi l’Inno nazionale della Repubblica Italiana. In particolare, la miniserie racconta due anni – tra il 1847 e il 1849 – pieni di passioni, amori, lotte, sotterfugi, composizioni poetiche, incontri e dibattiti politici, amicizie, tradimenti e spie, ma soprattutto di crescita, elaborazione di ferite profonde e interrogativi non solo politici, ma anche esistenziali. Due anni in cui scorre la vita di Mameli e, insieme, la storia: dalla composizione del “Canto degli Italiani” alla grande manifestazione dell’Oregina, quando per la prima volta il Canto (oggi Inno) fu cantato da più di trentamila patrioti; l’incontro e l’amicizia di Mameli con un altro grande genovese, Nino Bixio; la prima Guerra d’Indipendenza; la Repubblica Romana, con Mameli al fianco di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.

“Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia” è una produzione Pepito Produzioni in collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. Regia di Luca Lucini e Ago Panini. Con Riccardo De Rinaldis Santorelli, Amedeo Gullà, Neri Marcorè, Isabella Briganti, Barbara Venturato, Lucia Mascino, Luca Ward, Chiara Celotto, Gianluca Zaccaria, Giovanni Crozza Signoris.

Tra amori e ideali, il racconto degli ultimi due anni di vita di Goffredo Mameli, giovane studente genovese autore del canto che sarebbe diventato l’Inno nazionale della Repubblica Italiana.

Annoverato tra le figure più famose del Risorgimento italiano, morì a 21 anni a Roma nel 1849 in seguito a una ferita infetta che si procurò durante la difesa della Repubblica Romana.

Imperdibile.

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