
I censori, soprattutto negli anni ’50, fanno molta attenzione anche ai contenuti politici delle pellicole, considerando propaganda illegittima ogni riferimento ai temi sociali e ai partiti, soprattutto quelli dell’area dell’opposizione ai governi monocolore democristiani. Momento apicale della censura giudiziaria, che affianca quella amministrativa, è la condanna al rogo della pellicola “Ultimo tango a Parigi” del regista Bernardo Bertolucci, una vicenda che infiamma il dibattito nel paese e che si conclude solo 15 anni dopo la prima proiezione del film con una sentenza di piena assoluzione.