L’inchiesta di Alessandro Gaeta sui nuovi sviluppi processuali della strage di Erba
A diciassette anni dalla strage di Erba e a dodici dalla loro condanna definitiva all’ergastolo, la vicenda processuale di Olindo Romano e Rosa Bazzi torna di attualità. Dopo aver accolto con un primo vaglio una duplice richiesta di revisione la Corte d’Appello di Brescia ha convocato le parti per il primo marzo prossimo al fine di decidere in un’udienza pubblica l’apertura di un nuovo processo. A sostenere l’inconsistenza delle prove a carico dei due condannati all’ergastolo non solo i difensori di Olindo e Rosa ma anche il magistrato di Milano Cuno Tarfusser.
Per Speciale Tg1, in onda domenica 21 gennaio alle 23.40 su Rai 1, Alessandro Gaeta ha esaminato la voluminosa perizia della difesa, coordinata dal professor Giuseppe Sartori, direttore del master di Neuropsicologia Forense dell’Università di Padova e sviluppata da 15 tra professori ed esperti di materie criminologiche.
Utilizzando il repertorio Rai, arricchito dai disegni del grafico del Tg1 Antonio Inglese, e con il montaggio di Stefano Carpagnano, lo speciale ricostruisce l’intera vicenda analizzando le tre prove alla base della condanna. Si tratta delle confessioni, poi ritrattate, considerate indotte e dunque false dalla difesa, della testimonianza dell’unico sopravvissuto, Mario Frigerio, che sarebbe stato convinto dalle pressioni dei Carabinieri, in una fase in cui la sua memoria era malleabile a causa dell’intossicazione da monossido di carbonio, ad accusare Olindo di aver tentato di ucciderlo e, infine, della macchia di sangue di una delle vittime che sarebbe stata rinvenuta sull’auto dei due condannati e che non essendo stata correttamente fotografata dovrebbe – secondo le istanze di revisione – essere considerata una prova nulla, priva di validità poiché mancherebbe qualsiasi nesso tra le analisi e l’automobile dove sarebbe stata ritrovata.
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