Stasera in tv “Tg2 Storie”, l’addio a Papa Bergoglio
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Stasera in tv “Tg2 Storie”, l’addio a Papa Bergoglio

E l’anniversario della Liberazione

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Puntata speciale di “Tg2 Storie”, in onda sabato 26 aprile alle 23.40 su Rai 2, dedicata all’addio a Papa Bergoglio e all’anniversario della Liberazione. Con la testimonianza di Liliana Cavani che nel 1965 realizzò un documentario per la Rai sulle donne nella Resistenza e che – sulla linea di Papa Francesco – invoca la pace dinanzi alle guerre nel mondo. In studio anche Paola Minaccioni a teatro con “Elena la matta”, monologo straordinario sulla storia vera di Elena Di Porto che – ritenuta pazza – cercò inutilmente di avvisare dell’imminente rastrellamento nel Ghetto. Non venne creduta. E poi reportage dal carcere di Regina Coeli per raccontare l’ultima visita di Papa Francesco e a Casalbertone l’incontro con i genitori della piccola Angelica. Fu di Papa Francesco l’abbraccio dopo la morte della loro bimba. Si parlerà della Resistenza ricostruendo la storia di una figura importante: la vita del religioso don Giuseppe Morosini. In replica domenica, 27 aprile, alle 7. Ordinato nel 1937, don Morosini divenne, nel gennaio del 1941, cappellano militare del 4° Reggimento d’artiglieria a Laurana. Trasferito a Roma nel 1943, dopo l’8 settembre entrò nelle file della Resistenza collegandosi con la banda “Mosconi” operante a Monte Mario. Ne divenne assistente spirituale, ma si adoperò anche per procurare armi e vettovagliamenti e, soprattutto, ottenere informazioni. Da un ufficiale della Wehrmacht, riuscì addirittura ad ottenere una copia del piano operativo delle forze tedesche schierate sul fronte di Cassino, che trasmise agli Alleati. Denunciato da un delatore (certo Dante Bruna, che ottenne in compenso 70 mila lire), don Giuseppe fu arrestato dalla Gestapo il 4 gennaio del 1944. Sottoposto a tortura, mantenne un orgoglioso contegno. Condannato a morte e ristretto a “Regina Coeli” si prodigò per sostenere i compagni di carcere e gli ebrei che vi erano rinchiusi. Il 3 aprile 1944 il valoroso sacerdote fu trasportato a forte Bravetta per esservi fucilato da un plotone della PAI.

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