La vita di una rampante giornalista del Sunday Times, Allegra, si incrocia nel corso di un’indagine per il suo giornale con quella di un camionista, George, figlio di nordirlandesi emigrati.
Tra i due sboccia una meravigliosa e improbabile storia d’amore che rimane segreta ma intensa, in piena fase pandemica.
La fine della pandemia e il coinvolgimento di George in un’indagine per delle tensioni in Ulster sconvolgeranno l’armonia della coppia.
Il romanzo di Marco Varvello “Anni venti” , edito da Bompiani, ha il pregio di raccontare con una scrittura fluida e impeccabile, una storia d’amore pur senza retorica e scontate romanticherie e di miscelare con armonia, nel contempo, elementi di grande attualità.
Il titolo, Anni venti, richiama immediatamente alla memoria il periodo analogo del 900 e questa specularità tra periodi storici di crisi mondiale, suscita nel lettore quasi un senso di vertigine.
In effetti questi anni venti del duemila sono stati talmente critici e intensi da avere tutta la pienezza necessaria a un racconto che dopo solo due anni sembra già raccontare la “Storia” e farne parte.
Con penna pacata Varvello costruisce un amore tra due vissuti quasi inconciliabili e con grande senso di realtà e pochi fronzoli, rende intensa l’alchimia tra i due protagonisti raccontando il percorso parabolico del loro rapporto.
George e Allegra: due mondi totalmente diversi che si incontrano o forse mai, perché quanto li accomuna all’inizio finisce proprio per essere quello che poi li divide.
La storia d’amore è la base per un importante spunto di riflessione sul contesto sociale, economico e politico nella Londra di questi anni venti, fresca di Brexit, di pandemia e di tutte le contraddizioni tipiche di cambiamenti così tutti convergenti in un unico momento storico.
Queste contraddizioni travolgono come un’onda i nostri protagonisti, che si legano alla meravigliosa boa di certezza che è il loro improbabile rapporto, necessario o forse no, saldamente o forse no.
Ma del resto in questi anni venti, e questo il romanzo lo rappresenta molto bene, le onde si susseguono troppo rapidamente per rimanere aggrappati a qualcosa, a qualcuno, all’idea di se’, ai propri ruoli o anche semplicemente a una convinzione.