Venerdì 6 giugno segna una data importante per la musica latina. Il cantante venezuelano Eduardo Losada Cabruja, noto artisticamente come Cabruja, presenta il suo nuovo singolo “Malecón”. Il brano rappresenta un viaggio musicale nelle tradizioni afro-caraibiche del Venezuela.
Un ritorno alle origini attraverso la musica
“Malecón” attinge profondamente dai ritmi tipici della costa nord del Venezuela. La canzone richiama le origini culturali dell’artista, immergendo l’ascoltatore nel suggestivo paesaggio del malecón venezuelano. Questo lungomare si trasforma, nella visione di Cabruja, in un santuario sotto le stelle.
Il brano crea un’atmosfera unica dove sacro e profano si intrecciano. Inoltre, l’artista riesce a trascinare tutti in un’unica, grande celebrazione collettiva. La musica diventa così un ponte tra passato e presente, tradizione e modernità.
La genesi del brano durante la pandemia
La storia di “Malecón” nasce in un periodo particolare della storia recente. Durante la pandemia, Cabruja ha trascorso del tempo insieme alla sua amica Xeh, originaria di Barranquilla, Colombia. Entrambi condividevano radici caraibiche e nostalgia per casa.
“Parlavamo spesso del bisogno che sentivamo di tornare a casa”, racconta l’artista. Il desiderio di fare festa “come Dio comanda” e ballare al ritmo dei tambores diventava sempre più forte. Inoltre, cresceva il bisogno di sensualità e contatto umano, elementi soppressi durante il lockdown.
Malecón come rifugio immaginario
La parola “Malecón” acquisì presto un significato speciale per i due amici. Diventò una sorta di parola in codice, un rifugio immaginario per evadere dal disagio del periodo. “Era frequente tra di noi dire ‘Tengo ganas de Malecón'”, spiega Cabruja.
Questo termine rappresentava molto più di un semplice luogo fisico. Simboleggiava la libertà, la festa, la connessione con le proprie radici culturali. Pertanto, il brano nasce da questa nostalgia condivisa e dal desiderio di celebrazione.
Il percorso artistico di Eduardo Losada Cabruja
Nato a Caracas nel 1979, Eduardo Losada Cabruja presenta un profilo artistico particolare. Oltre ad essere cantante, è anche biologo di professione. I suoi primi passi nella musica risalgono al coro scolastico e alle esperienze giovanili.
Dopo la laurea in Scienze Biologiche, nel 2006 si trasferisce a Genova. Qui consegue un dottorato in Microbiologia Molecolare presso l’università. Tuttavia, l’Italia diventa anche il luogo della sua rinascita musicale.
La riscoperta del talento in terra italiana
In Italia, Cabruja riscopre il suo talento vocale nel Coro dell’Università di Genova. Successivamente, forma una cover band insieme ad altri scienziati-musicisti. Parallelamente, inizia a insegnare scienze in spagnolo presso un liceo genovese, attività che continua tuttora.
Nel 2021 pubblica il suo primo album solista intitolato “Cabruja” con l’etichetta Over Studio. Il disco include sia cover che due brani inediti, segnando l’inizio di una nuova fase artistica. Questo lavoro rappresenta la sintesi perfetta tra le sue radici venezuelane e l’esperienza italiana.
Un artista tra due mondi
La figura di Cabruja rappresenta l’esempio perfetto dell’artista contemporaneo multiculturale. Da un lato, mantiene salde le radici nella cultura venezuelana e caraibica. Dall’altro, ha saputo integrare l’esperienza europea nella sua formazione artistica.
Il nuovo singolo “Malecón” conferma questa duplice identità. Il brano celebra le tradizioni musicali del Venezuela mentre abbraccia una produzione moderna. Per seguire il percorso artistico di Cabruja, è possibile visitare il suo sito ufficiale o seguirlo sui social media.
La musica di Cabruja dimostra come l’arte possa superare confini geografici e culturali. “Malecón” promette di essere un viaggio emozionante nelle sonorità caraibiche, perfetto per chi cerca autenticità e passione nella musica latina contemporanea.
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